Teatro

Trio d'eccezione con Zakharova, Bolle e Murru per "Marguerite and Armand"

Trio d'eccezione con Zakharova, Bolle e Murru per "Marguerite and Armand"

Novità al Teatro alla Scala di Milano in coincidenza con la messinscena di un dittico in programma dal 3 al 23 maggio che vedrà insieme la scuola russa con quella inglese. L’operazione unisce idealmente la  coppia inedita formata dal coreografo inglese Frederich Ashton, e il coroegrafo russo Alexei Ratmasnky, considerato tra i più talentuosi della scena contemporanea.

Del primo vedremo “Marguerite and Armand”, ovvero una sintesi in poco più di quaranta minuti della “Dama delle camelie” che fu creata nel 1963 su misura per Margot Fonteyn e Rudolf Nureyev e Alexei Ratmansky, del secondo il balletto “Concerto Dsch” su musica di Dmitrij Sostakovic.

L’altra novità riguarda invece l’etoile Roberto Murru che dalla prossima stagione ballerà molto poco e in un primo momento, non comparendo il suo nome nel cartellone della prossima stagione, si era pensato ad un suo abbandono. Il direttore del corpo di ballo ha parlato di un disguido e che al contrario Murru sarà presente nel cast dei Notre Dame de Paris oltre alla sua proposta di farlo anche danzare in Manon.

“La collaborazione con Vaziev e dunque con la Scala ci sarà ancora – ha precisato a questo proposito Roberto Murru – ma si restringerà al meglio ovvero a ciò che interessa a entrambi. Non sono mai stato un ballerino che vuole esserci a tutti i costi. Se ci sono è per fare cose che mi interessano”. 

Murru ha quindi poi annunciato che comunque danzerà molto all’estero con Sylvie Guillem, la sua partner preferita e artista dalla quale, come ha specificato lui stesso, ha imparato moltissimo.  Del resto vedremo Massimo Murru  tornare ad interpretare il ruolo di Armand nelle recite conclusive del 18, 20 e 23 maggio, già affrontato nel Gala del 2004,  accanto a Emanuela Montanari.
In apertura di recite vedremo invece Svetlana Zakharova e Roberto Bolle, subito seguiti da Marta Romagna con Gabriele Corrado, Petra Conti con Eris Nezha; nel ruolo del Padre verrà sostenuto da Mick Zeni, Alessandro Grillo e Andrea Volpintesta.

“L’Armand di Ashton è un ruolo molto diverso da quello creato da Jhon Neumeier  e io lo avevo interpretato nel 2004 – ha precisato ancora Murru – questo ruolo è maturato ora insieme a me e proprio con Sylvie Guillem l’ho danzato a  Londra, in Giappone, in Australia e grazie a lei sono arrivato a capire il linguaggio di Ashton, un coreografo che era rimasto un po’ negli archivi del Royal Ballet  proprio Silvye l’ho ha fatto rivivere e grazie  a lei ho imparato a interpretarlo”.

Entusiasta di affrontare questo ruolo anche Roberto Bolle che danzerà insieme a Zakharova il 3, 5 e 8 maggio. “Sono molto felice di interpretare questo balletto che per decenni è stato considerato praticamente inaccessibile – spiega Bolle-  Si tratta di un vero capolavoro di Ashton reso poi “mito” dall’impareggiabile interpretazione che ne diedero Nureyev e la Fonteyn per i quali fu coreografato. Una pietra miliare  della storia della danza che è giusto che venga restituita al pubblico. E sono felice di danzarlo con Svetlana, partner eccezionale di balletti classici con la quale per la prima volta mi cimenterò in un ruolo interpretativo dalla forte componente emozionale. Con lei non cercheremo di imitare l’inarrivabile interpretazione di Rudy e Margot – conclude Bolle -  ma ci caleremo nei personaggi con tutto il nostro essere e la nostra maturità artistica ed emotiva”.

Per quanto riguarda invece il secondo balletto in programma, ovvero “Concerto Dsch”, è stato creato da Ratmansky nel 2008 per il New York City Ballet e viene ora riproposto per la prima volta con i il corpo di ballo della Scala”. Con questa abbreviazione il compositore russo Dmitrij Sostacokovic usava accorciare il suo nome secondo la translitterazione tedesca con quattro lettere che corrispondo a quattro note musicali. Un balletto pieno di emozione, divertimento, immaginazione.

“Un pezzo astratto - come lui stesso ha commentato - ma con un senso, internamente sofisticato”, che la compagnia scaligera interpreterà per la prima volta. Šostakovič scrisse il Concerto No. 2 in Fa maggiore, Op. 102 per il diciannovesimo compleanno del figlio Maxim, ed è una composizione piena di gioia e speranza ispirata alla fine dell’epoca staliniana. L’essenza della musica viene catturata nella vivace coreografia di Ratmansky. Nel lirismo della coppia principale, nel virtuoso trio di due uomini e una donna, in un delicato intermezzo romantico, il balletto riserva energia e sorprese, confermando l’originalità del coreografo.


A cimentarsi in questa scintillante produzione, sarà la coppia principale composta da Svetlana Zakharova con Eris Nezha, da Francesca Podini con Gabriele Corrado, Petra Conti con Eris Nezha, il trio composto da Alessandra Vassallo con Antonino Sutera e Federico Fresi  a cui si alterneranno Antonella Albano con Maurizio Licitra e  Claudio Coviello e ancora Stefania Ballone con  Antonino Sutera e Federico Fresi.

Il direttore del corpo di ballo Vaziev ha detto di volere in futuro avviare una sempre più intensa collaborazione alla Scala con Ratmamsky che aveva già incontrato al Bolshoi e prima ancora al Teatro Mariinski, anche se non ha voluto svelare del tutto i programmi futuri.
“Vaziev è stata una delle poche persone che mi ha sempre sostenuto all’inizio quindi sono felice di collaborare con lui anche in futuro – ha detto il coreografo russo – il balletto l’ho creato inizialmente per i ballerini di New York ed ora lo sto riadattando per i  ballerini della Scala che sto imparando a conoscere. Trovo che la musica di Sostakovic rappresenti la storia del nostro paese, rappresenta un momento di speranza, di voglia di vivere dopo le sofferenze passate sotto Stalin e poi la guerra. In questo senso credo ci sia un legame con il vostro neorealismo italiano”.

Teatro alla Scala dal 3 al 23 maggio 2012